Ex-imprenditore libero da 7 milioni di euro di debiti grazie alla procedura di liquidazione controllata

Piero, con il supporto di Ri.Analisi, ha ottenuto dal Tribunale di Treviso l'esdebitazione completa da 7 milioni di euro di debiti grazie alla procedura di liquidazione controllata dei beni. È una delle primissime sentenze emesse dopo la riforma del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza.

La vicenda di Piero è legata a una delle imprese che ha segnato la storia veneta della fabbricazione di macchine industriali.

Nata nel 1970 come laboratorio di famiglia, l’azienda si ingrandì negli anni con l’apertura di quattro stabilimenti e l’aggiunta di altre aziende collegate che formarono un Gruppo solido e ben avviato. La produzione si sviluppò fino ad occupare circa sessanta operai impegnati nella realizzazione di macchinari che venivano esportati in tutto il mondo.

Le cose però, come purtroppo accade per tanti imprenditori, iniziarono ad andare male a causa della crisi economica e dei mancati pagamenti di due dei più grossi clienti del Gruppo. E’ così che progressivamente Piero si è ritrovato in una situazione debitoria insostenibile dalla quale non riusciva più ad uscire.

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I motivi del sovraindebitamento

Per oltre 40 anni le aziende di Piero hanno una progressiva e costante crescita, ma i primi problemi si manifestano con la crisi economica globale del 2008 e i mancati pagamenti da parte di alcuni clienti. In particolare il fallimento di due delle maggiori imprese clienti porta a pesanti ripercussioni anche sull’attività delle società del gruppo veneto. 

Le difficoltà crescono di anno in anno e nel 2014 viene depositata l’istanza di fallimento della Spa, la società capofila del gruppo. Tuttavia si cerca di evitare la chiusura e di salvaguardare l’attività almeno per una parte degli operai, attraverso la richiesta di un concordato con riserva e un accordo per la cessione in affitto di un ramo d’azienda ad un’altra società.

Il titolare riesce a pagare gli stipendi dei dipendenti, mentre il Tfr, secondo gli accordi, è a carico del nuovo soggetto, che continua la produzione.

Alla fine del 2015 il venir meno del sostegno bancario ha finito per trasformarsi – come sempre accade in casi di questo tipo - in una sorta di “effetto domino” che ha definitivamente portato al collasso di tutte le aziende di Piero.

Tutto ciò ha determinato un’irreversibile condizione di sovraindebitamento, e l’imprenditore non può far altro che assistere al moltiplicarsi delle azioni esecutive intraprese dai diversi creditori nei suoi confronti, principalmente dall’Agenzia delle Entrate Riscossione e dalle Banche.

Come abbiamo affrontato il caso di Piero

Piero, che nel frattempo va in pensione, deve affrontare una vera e propria odissea. La situazione è sempre più critica: viene avviato il pignoramento dei suoi beni poi venduti all’asta, le richieste di pagamento sono costanti e continue, gli interessi e le sanzioni non fanno che aumentare a dismisura la somma da lui dovuta. 

È a questo punto che Piero decide di rivolgersi a Ri.Analisi per risolvere la sua grave crisi da sovraindebitamento.

L’esposizione debitoria finale è di poco inferiore ai 7 milioni di euro, a fronte di un patrimonio immobiliare stimato in circa 905 mila euro.

Il patrimonio immobiliare però è tutto ipotecato e i debiti sono per gran parte nei confronti delle Banche e dell'Agenzia delle Entrate.

Dopo aver analizzato nel dettaglio la situazione di Piero, abbiamo individuato la soluzione in una delle procedure ammesse dal nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza: la liquidazione controllata.
In pratica si tratta di una procedura che consiste nel mettere i propri beni a disposizione dei creditori, preservando una parte delle risorse per il mantenimento proprio e della famiglia e liberandosi dei debiti residui.

I nostri professionisti hanno valutato che la velocità e i vantaggi derivanti dalle procedure del nuovo CCII sono nettamente superiori rispetto a quelli possibili con la precedente Legge 3/2012. Abbiamo quindi aspettato che il nuovo CCII entrasse in vigore il 15 luglio 2022 e abbiamo presentato l’istanza di liquidazione controllata per Piero in tempi rapidissimi, ovvero il 18 luglio 2022

La sentenza di liquidazione controllata

La sentenza del Tribunale di Treviso è datata 11 agosto 2022. Meno di 30 giorni per ottenerla e per avere quindi la completa esdebitazione di Piero. 

Nel suo caso abbiamo scelto la procedura della liquidazione controllata in quanto c’erano i presupposti oggettivi e soggettivi per accedervi.
Il presupposto oggettivo è proprio lo stato di sovraindebitamento in cui si trovava, in quanto non era più in grado di far fronte regolarmente ai debiti, maturati senza dolo o colpa grave.
Il presupposto soggettivo deriva dal fatto che si tratta di una persona fisica, in quanto Piero è attualmente pensionato e le sue attività sono cancellate dal registro imprese da oltre un anno.

Il suo reddito da pensione è preservato in quanto necessario al mantenimento suo e della famiglia. I debiti, che come abbiamo detto ammontano a circa 7 milioni di euro, saranno completamente cancellati e lui non dovrà più temere che i creditori vantino diritti nei suoi confronti.

La liquidazione controllata come soluzione al sovraindebitamento

Il Giudice, nell’accertare lo stato di sovraindebitamento di Piero, ha dichiarato l’apertura della liquidazione controllata del suo patrimonio, cui consegue di diritto il certificato di esdebitazione.

Si tratta di una delle primissime sentenze emesse dopo la riforma del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza e dimostra quanto questa riforma sia vantaggiosa per colmare le lacune della precedente Legge 3/2012.

Senza questa procedura il nostro cliente avrebbe comunque perso tutti gli immobili, ma i creditori avrebbero continuato a richiedergli per tutta la vita il pagamento dei debiti restanti e poi ai suoi eredi. Non solo, nel caso in cui lui avesse ottenuto redditi o beni aggiuntivi a quelli attuali, questi sarebbero comunque stati pignorati e trattenuti dai creditori.

Il blocco dei pignoramenti

Con l’accesso alla liquidazione controllata, così come previsto anche dalla precedente Legge 3/2012, sono state immediatamente bloccate tutte le azioni esecutive già intraprese nei confronti di Piero e non è possibile avviarne di nuove.

La sospensione viene avviata dal decreto di apertura della procedura e resta valida fino alla sua chiusura.

L’esdebitazione per quasi 7 milioni di euro

Con la riforma del CCII l’esdebitazione diventa “automatica” e non deve più essere richiesta con apposito procedimento, come avveniva con la precedente Legge 3/2012.

Al momento della chiusura della procedura di liquidazione controllata, o al massimo dopo 3 anni dall'apertura della procedura, Piero vedrà cancellati quasi 7 milioni di euro di debiti residui, senza fare ulteriori richieste e sarà finalmente libero da ogni preoccupazione, anche nei confronti dei propri eredi.

Qui sotto trovi la sentenza del Tribunale.

Problemi da sovraindebitamento: cosa ti proponiamo

Molti piccoli imprenditori, artigiani o liberi professionisti hanno subito la stessa sorte di Piero. Se anche tu hai accumulato molti debiti dovuti all’aumento delle spese o al mancato pagamento da parte dei tuoi clienti e sei un imprenditore pensionato, un imprenditore agricolo, un piccolo imprenditore o un libero professionista, puoi rivolgerti ai nostri esperti.

Le soluzioni che ti proponiamo sono studiate sul tuo caso specifico. Partiamo sempre da un’analisi gratuita della situazione debitoria e poi raccogliamo tutta la documentazione necessaria per presentare l’istanza più opportuna al Tribunale del territorio in cui risiedi.

Grazie al nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, che aggiorna e sostituisce la precedente legge sul sovraindebitamento, la procedura è molto più veloce, ma richiede una conoscenza approfondita della normativa, per evitare di compromettere la possibilità di risolvere definitivamente il tuo problema.

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DATA PUBBLICAZIONE:
29 Agosto 2022