Sovraindebitamento: nuova guida per liberarsi dai debiti nel 2023

La soluzione concreta per liberarsi da debiti elevati è offerta dalla Legge sul sovraindebitamento. Scopriamo come è cambiata nel tempo la normativa italiana e come agire oggi.

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Può accadere che artigiani, liberi professionisti, semplici consumatori o altri soggetti, si trovino in uno stato di sovraindebitamento, ovvero in una situazione di squilibrio tra le disponibilità economiche e i debiti da pagare.

Proponiamo una piccola guida aggiornata per comprendere cosa si intende per sovraindebitamento e come i soggetti coinvolti possono trarre vantaggio dalla normativa per risolvere la propria situazione debitoria.

Cos’è il sovraindebitamento

Il sovraindebitamento è la condizione in cui vengono a trovarsi coloro che, consumatori o piccoli imprenditori, non riescono più a pagare i propri debiti a causa di disponibilità economiche insufficienti. I motivi per cui si incorre in una situazione di crisi sono i più diversi: si perde il lavoro, alcuni clienti non pagano i servizi offerti, si deve affrontare una spesa imprevista o altri casi ancora.

Ad introdurre questa nozione in Italia è stata per la prima volta la Legge 3/2012, nata proprio per gestire la condizione del debitore insolvente, prendendo spunto da altre normative già in vigore in alcuni Paesi europei, come ad esempio la Francia o la Gran Bretagna.

Nel luglio 2022 la normativa sul sovraindebitamento è stata completamente aggiornata dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (CCII), che ha migliorato e sostituito la precedente Legge 3/2012.

L'art. 12 del CCII (ovvero il d.lgs 14/2019) definisce il sovraindebitamento come «lo stato di crisi o di insolvenza del consumatore, del professionista, dell'imprenditore minore, dell'imprenditore agricolo, delle start-up innovative […] e di ogni altro debitore non assoggettabile alla liquidazione giudiziale ovvero a liquidazione coatta amministrativa o ad altre procedure liquidatorie previste dal codice civile o da leggi speciali per il caso di crisi o insolvenza».

La soluzione al sovraindebitamento: gli aggiornamenti

La prima Legge 3/2012, detta anche “salva suicidi”, è stata emanata innanzitutto per garantire una dignitosa sussistenza al debitore e alla propria famiglia. L’obiettivo della legge è stato quello di risolvere una situazione debitoria considerando le reali possibilità di ripagare i creditori. 

Considerate alcune criticità della legge e alcuni vuoti normativi, ha preso avvio una completa riforma della Legge fallimentare e della Legge sul sovraindebitamento. Questa riforma è iniziata cinque anni fa e poi è stata sottoposta a progressive modifiche, integrazioni e continui rinvii, in parte motivati dalla crisi pandemica ed economica ed in parte dalla nuova direttiva europea a cui l’Italia ha dovuto adeguarsi, ovvero la direttiva UE 2019/1023 riguardante i quadri di ristrutturazione preventiva, l’esdebitazione e le interdizioni.

Il nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, il D. Lgs.14 /2019 in attuazione della delega conferita al Governo con la Legge 155/2017, è entrato in vigore il 15 luglio 2022 ed ha permesso di superare e sostituire l’attuale Legge 3/2012.

Il debitore in difficoltà, con l'aiuto di professionisti come i consulenti Ri.Analisi, deve formulare una proposta per la ristrutturazione dei debiti, accedendo ad una delle procedure previste dal nuovo CCII. 

Tre di queste sono già presenti nella precedente legge 3/2012, ma hanno una definizione diversa e vengono in parte modificate.
Si aggiunge una quarta procedura: l’esdebitazione del debitore incapiente.

In sintesi le procedure sono:

  • piano di ristrutturazione dei debiti del consumatore
  • concordato minore
  • liquidazione controllata
  • esdebitazione

La legge prevede una certa flessibilità su contenuti, tempi e modalità della proposta del debitore, che è libero di proporre:

  • una dilazione di pagamento;
  • la rimessione parziale dei debiti;
  • la divisione dei creditori in classi;
  • il pagamento parziale dei creditori privilegiati o muniti di pegno ipoteca, anche se con limiti precisi;
  • l'affidamento del patrimonio a un gestore che provveda alla liquidazione e alla successiva ripartizione del ricavato;
  • la cessione di crediti futuri.


La proposta non è ammissibile se il debitore:

  • è sottoposto a procedure concorsuali;
  • nei cinque anni precedenti ha già fatto ricorso alla legge sul sovraindebitamento;
  • ha avuto un esito negativo in una procedura precedente per condotte a lui imputabili.


Anche altri soggetti possono aiutare il debitore nel caso lui non possa garantire la realizzazione dell’accordo e possono quindi contribuire con propri beni, anche in garanzia.

Chi può accedere alla legge sul sovraindebitamento

Possono accedere alla Legge sul sovraindebitamento vari soggetti, ossia i consumatori, i piccoli imprenditori di società di persone, gli artigiani e le imprese agricole, che si trovano a dover affrontare debiti elevati senza avere la concreta possibilità di ripagarli interamente. Ricordiamo che nelle società di persone, se il patrimonio non è sufficiente a soddisfare gli eventuali debiti, i soci rispondono personalmente anche delle obbligazioni sociali con tutti i propri beni (come la casa, l’auto, il conto corrente, ecc.).

Tra i soggetti che possono accedere al sovraindebiamento rientrano anche:

  • gli enti non commerciali, ad esempio le associazioni di volontariato, le onlus, le associazioni sportive o non governative;
  • gli eredi di un imprenditore defunto;
  • le start-up innovative;
  • gli enti pubblici:
  • le imprese commerciali più piccole (o sotto soglia).

Quali debiti possono essere sanati

Con la Legge sul sovraindebitamento è possibile trovare una soluzione definitiva al proprio problema di debiti e ripartire da zero. 

Si possono stralciare i debiti con tutte le banche, le finanziarie e con l’Agenzia Entrate Riscossione (ex Equitalia), offrendo una cifra adeguata al reddito attuale e rateizzata secondo le proprie disponibilità.

La legge è nata proprio perché il debitore in situazione di difficoltà possa risolvere tutte le situazioni critiche in corso.

Le procedure si possono avviare anche senza patrimonio e con reddito esiguo.

La cancellazione totale dei debiti

Si chiama esdebitazione ed è appunto la cancellazione dei debiti che non si riescono a ripagare.

In Italia questa possibilità era prevista solo per gli imprenditori fallibili, ma con la Legge 3/2012 è stata estesa anche al privato o al piccolo imprenditore non fallibile, che se non poteva pagare rimaneva debitore a vita.

Grazie alla Legge n. 3 del 2012 si è cercato di porre rimedio a situazioni critiche, tentando di aiutare proprio chi si sente abbandonato, solo e privo di possibilità di riscatto. Per questo la legge è nota anche con il nome “salva suicidi”.

Il CCII ha confermato l’istituto della esdebitazione in favore dell’imprenditore sottoposto alla liquidazione giudiziale (ex fallimento) e ha esteso questo beneficio anche al consumatore persona fisica, all’imprenditore minore, al professionista e all’imprenditore agricolo nell’ambito della liquidazione controllata del sovraindebitamento.

L’esdebitazione oggi risulta molto più veloce e immediata in quanto è riconosciuta come diritto previsto per tutti i soggetti che rispettano determinati requisiti previsti dalla legge.

Cosa significa dunque esdebitarsi? Eliminare i debiti che non è possibile pagare, fatti salvi quelli esclusi dalla normativa. 

L’esdebitazione è conseguente all’accesso a una delle procedure della legge sul sovraindebitamento.
Se la procedura va a buon fine, si può ottenere l’esdebitazione. 

Verrà ammessa solo se il debitore è stato diligente, non ha compiuto atti di frode verso i creditori e se ha collaborato con la procedura per il suo miglior buon fine, salvo opposizione fondata di qualche creditore.

A proposito di pignoramento

Altro elemento positivo della legge sul sovraindebitamento è che dal momento in cui viene presentata la proposta di ristrutturazione del debito e per tutta la durata della procedura, tutti gli atti esecutivi e i pignoramenti vengono sospesi

È possibile quindi salvare anche la casa o il proprio stipendio. Sono necessari dei tempi tecnici, per cui è meglio agire per tempo.

Nel momento in cui la proposta di ristrutturazione del debito viene accettata, la casa e gli eventuali altri beni torneranno ad essere disponibili al debitore, in conformità al piano presentato.

Alcuni recenti casi di soluzione concreta al sovraindebitamento

Un imprenditore artigiano salvo da debiti a Trieste

Un esempio concreto e recente di applicazione del CCII è quello in favore di un imprenditore artigiano di Trieste, soffocato dai troppi debiti contratti in seguito al mancato pagamento di commesse da parte di alcune ditte di costruzioni, nel frattempo fallite. 

Ha potuto risolvere la propria situazione di sovraindebitamento grazie alla legge sul sovraindebitamento aggiornata.
Ha potuto cancellare gran parte dei debiti che non è in grado di pagare.

Tribunale di Trieste, 16/06/2023

Una coppia di coniugi risolve la propria situazione debitoria a Belluno

Una coppia di coniugi residenti in provincia di Belluno, avevano accumulato un debito di oltre 170 mila euro, conseguente alla chiusure delle ditte individuali di ciascuno. Grazie al ricorso alla legge sul sovraindebitamento aggiornata è stata ammessa dal Tribunale di Belluno la procedura di liquidazione controllata. 

Il debito della famiglia è stato notevolmente ridotto e con una piccola somma mensile, da versare per i prossimi 3 anni, i coniugi riusciranno ad affrontare il monte debiti complessivo che diversamente non sarebbero mai riusciti a estinguere.

Tribunale di Belluno, 28/03/2023

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DATA AGGIORNAMENTO:
8 Agosto 2023
DATA PUBBLICAZIONE:
20 Agosto 2019
Categoria: Normativa