Colpevole del sovraindebitamento? Negato il piano proposto

Un libero professionista si è visto rigettare il piano del consumatore presentato, in quanto ritenuto colpevole del proprio sovraindebitamento.

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Dall’esame della documentazione presentata e dall’analisi delle cartelle esattoriali, è emersa la volontà del debitore di non pagare gli oneri fiscali e contributivi previsti dalla legge, come libero professionista.

Il soggetto ha dichiarato di non aver provveduto a pagare le tasse perché la propria attività lavorativa non era adeguatamente remunerativa.

La relazione dell’OCC evidenzia, però, un reddito di circa 30 mila euro annui per un nucleo familiare composto da due persone, entrambi lavoratori.

L’accumularsi del suddetto debito fiscale è quindi "diretta conseguenza di una precisa scelta del contribuente, perpetrata per anni".

La sentenza del Tribunale di Como

Il Tribunale di Como, nella recente sentenza, ha affermato che non può ritenersi meritevole il consumatore che abbia volontariamente determinato il proprio stato di indebitamento, anche se derivante da una mancanza di liquidità della propria attività lavorativa.

La corte comasca afferma infatti che “l’accumularsi del suddetto debito fiscale risulta essere la diretta conseguenza di una precisa scelta del contribuente, perpetrata per anni di non versare le dovute tasse, imposte e contributi previdenziali, risultata possibile anche alla stregua del regime fiscale, applicabile ai lavoratori autonomi, gravati da una serie di oneri di autodichiarazione delle entrate, e di liquidazione delle imposte, cui l’odierno debitore si è da molti anni, quanto meno parzialmente, sottratto”. 

Per tale motivo il Giudice ha ritenuto non meritevole il ricorrente ritenendo che la condotta di cui sopra esclude che il debitore si sia sovraindebitato senza colpa, con rigetto del ricorso per inammissibilità.

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DATA PUBBLICAZIONE:
5 Dicembre 2019