Come salvarsi dai debiti di un'attività chiusa
Un ex-ristoratore, con debiti per 386 mila euro, si è visto riconoscere dal Tribunale di Udine la possibilità di ricominciare libero dai debiti.
Il Giudice del Tribunale di Udine ha riconosciuto legittima la richiesta del soggetto sovraindebitato, un ex-ristoratore attualmente disoccupato, proprietario di beni mobili e immobili pignorati, non sufficienti ad estinguere i debiti esistenti senza rilevante difficoltà.
Grazie alla Legge 3/2012, è stata aperta la liquidazione, sono state bloccate le procedure esecutive ed è stata stabilita la somma riservata al soggetto per il mantenimento suo e della propria famiglia.
La pronuncia è un esempio concreto di come sia possibile affrontare una crisi debitoria che pare insormontabile, ma che, con consulenti competenti e con gli strumenti offerti dalla legge 3/2012, può trovare una soluzione per riacquistare la serenità perduta.
La legge 3/2012 offre una soluzione agli imprenditori individuali
Anche piccoli imprenditori, che per giro d’affari non rientrano nella legge sui fallimenti, hanno la possibilità di ottenere una soluzione dal tribunale, con un piano di rientro realistico e che tenga conto di tutti i guadagni e del patrimonio del titolare.
Può capitare di investire tutti i risparmi per aprire un'attività, in questo caso un ristorante. Le conseguenze, però, possono rivelarsi più difficili del previsto e di conseguenza pagare tasse, contributi e fornitori diventa sempre più complicato e in poco tempo si accumula un passivo di oltre 380 mila euro. L'attività viene chiusa, ma rimane il grande problema di saldare ai creditori quanto dovuto.
I debiti dell’impresa individuale non possono essere cancellati con la chiusura, ricadono sulla persona fisica e conseguentemente sulla famiglia.
Ecco quindi che la soluzione è offerta dalla Legge 3/2012, ottimo strumento perché imprese individuali e altri soggetti non fallibili possano uscire legalmente dal sovraindebitamento con queste due modalità:
- accordo di composizione della crisi da sovraindebitamento;
- liquidazione dei beni con possibile “esdebitazione”.
Puoi contattarci ora per qualunque chiarimento sulla tua situazione e scoprire tutti i vantaggi che la legge consente.
Limiti di impignorabilità nel sovraindebitamento
Nella pronuncia analizzata, si mette in luce anche la questione dei limiti di riserva in favore della procedura, affermando che il limite del quinto, indicato nell’art. 545 del codice di procedura civile, non è da considerarsi valevole per il sovraindebitamento, ed è possibile assegnare alla procedura una quota maggiore.
In particolare la legge 3/2012 (l’art. 14 ter, comma 6) prevede che non siano compresi nella liquidazione:
- i crediti impignorabili ai sensi dell’art 545 cpc;
- i crediti aventi carattere alimentare e di mantenimento, nonché gli stipendi (salari e pensioni) e ciò che il debitore guadagna con la propria attività nei limiti di quanto occorra allo stesso per il mantenimento suo e della propria famiglia; i frutti derivanti dall'usufrutto legale sui beni dei figli, i beni costituiti in fondo patrimoniale e i frutti di essi, salvo quanto disposto dall'articolo 170 del codice civile; le cose che non possono essere pignorate per disposizione di legge.
Nel caso esaminato, l’elenco delle spese personali fornito dal debitore per il mantenimento proprio e della sua famiglia, portano ad una media mensile di 1.860 euro; considerato che il debitore è attualmente disoccupato, il limite mensile impignorabile (cioè la parte esclusa dalla liquidazione) va fissato, in base allo stato attuale e alle spese strettamente necessarie, in 1.200 euro netti.
I diversi orientamenti della giurisprudenza
Per alcuni tribunali il limite di pignorabilità di stipendi e retribuzioni è quello indicato all’art. 545 cpc.
Altri tribunali, come quello di Udine nella sentenza analizzata, ritengono che il 545 cpc non sia valevole all’interno della procedura di sovraindebitamento.
Una soluzione mediana potrebbe essere quella di ritenere che il limite dell’art. 545 cpc è operante, salvo che il debitore voglia mettere a disposizione una quota superiore.
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16 Dicembre 2019