Legge 3/2012: lo strumento per liberarsi dai debiti
Ai microfoni di NSL Radio TV, il dott. Stefano Barei di Ri.Analisi ha spiegato l’importanza della Legge 3/2012 per aiutare le persone sovraindebitate a risolvere i loro problemi.
La Legge 3 del 2012, anche nota come legge "salva suicidi" o sul sovraindebitamento, consente ai soggetti non fallibili di ridurre i propri debiti in caso di difficoltà economiche. Di questo importante strumento ha parlato il dott. Stefano Barei, ospite insieme a Marco Baldini del programma radiofonico e televisivo di Nicola Caprera su NSL Radio TV.
Il dott. Barei ha spiegato l’importanza della Legge 3/2012 per tutte le persone sovraindebitate, raccontando nel dettaglio come funziona e facendo degli esempi concreti di come può essere applicata. Ecco un estratto di quello che è stato detto ai microfoni di NSL Radio (nella puntata del 19/03/2021 Gli Inascoltabili).
Abbiamo proposto una parte dell'intervista a NSL Radio TV e vi invitiamo a chiamarci per qualunque chiarimento.
A chi si rivolge la Legge 3/2012
La Legge 3/2012 si rivolge a tutti i soggetti che non sono fallibili: gli agricoltori, i piccoli commercianti e anche le persone fisiche con debiti elevati. "E' una legge che consente di ridurre i debiti e perfino di azzerarli - ha affermato Stefano Barei - Ad essere coinvolte non sono solo le aziende e i professionisti, ma anche le persone fisiche, le famiglie ed è possibile trovare una soluzione per tutti i debiti, quelli con le banche, con le finanziarie, anche per i debiti IVA o per i contributi Inps non versati.”
La riduzione dei debiti grazie alla Legge 3/2012
Per comprendere gli effetti della Legge 3/2012 in pratica, facciamo degli esempi concreti che Ri.Analisi ha seguito.
Piano del consumatore e blocco del pignoramento della casa
Una famiglia di Napoli ha stipulato con la banca un mutuo per l'acquisto della casa, ma a causa della crisi ha accumulato un debito di 250 mila euro. L’ipoteca di primo grado è di 120 mila euro e questa famiglia ha un reddito sufficiente a salvare la casa, ma non a ripagare l’intero debito. Ricorrendo alla Legge 3/2012 si è potuto dimezzare il debito grazie alla procedura del Piano del consumatore.
La famiglia dovrà pagare 125 mila euro, in 17 anni e 8 mesi.
Il debito è stato ridotto in base al valore della casa e al reddito che la famiglia poteva effettivamente sostenere.
Liquidazione e azzeramento del debito
A Treviso, una persona fisica aveva accumulato un debito di 3 milioni di euro con Equitalia, derivante da una precedente attività poi chiusa.
Dall'attuale lavoro come dipendente percepiva un reddito di 900€ al mese.
Pur non avendo nulla oltre al reddito, gli è stata approvata la procedura di liquidazione, ammissibile con la Legge 3/2012 anche per le persone fisiche e anche senza beni immobili.
E’ sufficiente infatti una quota di reddito che il debitore mette a disposizione dei creditori per evitare ogni ulteriore atto di pignoramento o blocco dello stipendio. Per riavere una vita serena non c'è una soluzione alternativa alla Legge 3/2012.
L’agricoltore come soggetto non fallibile
Le aziende agricole, per loro natura giuridica, non sono "fallibili". L’impresa può avere qualsiasi tipo di fatturato e di dimensione ed è sempre non fallibile. Se l'imprenditore agricolo si trova in una situazione di crisi debitoria, non può accedere alle normali procedure fallimentari, ad esclusione degli accordi di ristrutturazione dei debiti ex art. 182 bis, previste per le imprese commerciali.
In caso di debiti, o per ripagare ad esempio le sanzioni derivanti dal superamento delle ben note “quote latte”, l’agricoltore può ricorrere solo alla Legge 3/2012. Non c'è uno strumento alternativo.
Con la Legge 3/2012 paghi solo quello che puoi
Nel 2012 la legislazione italiana si è adeguata finalmente a quella di molti altri paesi europei con l’entrata in vigore della Legge 3/2012 sul sovraindebitamento, ribattezzata in seguito anche legge “salva suicidi”.
La tutela delle persone sovraindebitate non è quindi un'invenzione italiana. In Francia, ad esempio, è stata approvata una legge la prima volta nel 1989 e ha permesso di salvare moltissime persone dall’incubo dei debiti.
In Italia la Legge 3/2012 è ancora poco conosciuta, ma già nel 2014 se ne sono occupate trasmissioni come Le Iene, successivamente Striscia la notizia e Report.
Sono oltre 7 milioni gli indebitati in Italia. Sono i numeri impressionanti di un fenomeno ancora sottovalutato, soprattutto adesso che la crisi ha ulteriormente peggiorato la situazione di imprese e famiglie.
L’attuale lockdown ha bloccato i pignoramenti, gli atti di riscossione, i licenziamenti. Le persone sono portate a pensare che il debito non esista più, ma non è così. Il debito rimane. L’alternativa è ricorrere alla Legge 3/2012 per ridurre i debiti e pagare quello che si può realmente pagare.
Rottamazione e Legge 3/2012 a confronto
La rottamazione prevede la possibilità di regolarizzare la propria posizione con il Fisco, versando le imposte dovute senza applicazione di sanzioni e interessi.
E’ quindi rivolta a chi ha debiti con l'erario e versa la quota stabilita per risanare il debito.
Ma chi non ha nulla o chi ha una situazione tale da impedire anche l’accesso alla rottamazione, non può risolvere i suoi problemi.
La Legge 3/2012 mette nelle condizioni di poter pagare quello che è possibile. Coinvolge soggetti molto diversi tra loro e per questo prevede procedure differenti per consumatori e imprese.
Nelle procedure previste dalla Legge 3 del 2012 c'è anche la possibilità di rinegoziare il debito verso ex Equitalia, basta che il Giudice ritienga che siano rispettate determinate condizioni.
L'Agenzia delle Entrate fa semplicemente il proprio lavoro e procede con la riscossione.
Questo avviene anche nei confronti dei soggetti che non hanno niente, che sono nullatenenti e non hanno proprietà. L'Agenzia Riscossione può anche pignorare lo stipendio.
E’ a questo punto che entra in gioco la Legge 3/2012 che permette di versare una quota mensile, parametrata al reddito, per alcuni anni.
A questo punto non si rischiano più pignoramenti o altri atti ingiuntivi.
Facciamo l’esempio di una persona che ha uno stipendio mensile di 1.500€ e 500€ di mutuo. Supponiamo che abbia moglie e figli e paghi un affitto che decurta dal proprio stipendio.
In caso di debiti tutte le voci necessarie a mantenere la famiglia vengono preservate e viene richiesta solo una quota minima, ad esempio 80€ o 100€ al mese da versare per quattro anni. Poi tutti i debiti che non possono essere pagati vengono tolti.
Un altro esempio riguarda il mutuo con la banca. Può capitare, soprattutto oggi, che una famiglia non riesca più a sostenere le rate del mutuo. In caso di rate non pagate, la banca non può, per normativa interna, neanche rinegoziare il mutuo. Allora è possibile ricorrere alla Legge 3/2012 e accedere al Piano del consumatore, che in base al reddito prevede un allungamento del periodo di rimborso, con una rata diminuita in base alle proprie possibilità.
La legge 3/2012 consente:
- di ridurre i debiti, salvando le proprietà se si ha abbastanza reddito;
- di accedere alla liquidazione, che permette di pagare solo quanto possibile ed eliminare il debito rimanente.
L’esdebitazione con il nuovo Codice della Crisi e dell’Insolvenza
L’esdebitazione è la cancellazione dei debiti che non si riescono a ripagare.
In Italia questa possibilità era prevista solo per gli imprenditori fallibili, ma con la Legge 3/2012 è stata estesa anche al privato o al piccolo imprenditore non fallibile, che se non poteva pagare rimaneva debitore a vita.
Grazie alla Legge n. 3 del 2012 si è cercato di porre rimedio a situazioni critiche, tentando di aiutare proprio chi si sente abbandonato, solo e privo di possibilità di riscatto. Per questo la legge è nota anche con il nome “salva suicidi”.
Cosa significa dunque esdebitarsi? Eliminare i debiti che non è possibile pagare, fatti salvi quelli esclusi dalla normativa.
Nel nuovo Codice dell'insolvenza che entrerà in vigore il prossimo settembre è prevista l’esdebitazione di diritto, quindi una persona può liberarsi da qualunque debito per una volta nella vita. Questo anche per il debitore incapiente, senza patrimonio.
Come interviene Ri.Analisi
Marco Baldini, nella trasmissione radio, ha raccontato la sua esperienza personale e ha ricordato che è stato proprio un suo amico a parlargli dei professionisti di Ri.Analisi e a fargli conoscere la Legge 3/2012.
"La cosa che mi ha colpito di più di Ri.Analisi - dice Baldini - è che dopo averli contattati mi hanno fatto andare da loro per parlare della mia situazione e solo dopo il primo incontro hanno valutato se era possibile aiutarmi. Già questo è indice di serietà".
“Questo è un principio fondamentale per noi - continua Stefano Barei - Noi riceviamo il cliente gratuitamente presso le nostre sedi. Il cliente viene, ci spiega e solo dopo che abbiamo capito la situazione, verifichiamo se si può applicare la Legge 3/2012. Il nostro gruppo è fatto di commercialisti, avvocati, esperti del settore e ci facciamo pagare solo per il lavoro di consulenza concretamente effettuato”.
Per qualunque chiarimento puoi contattarci ora.
RI.Blog
19 Marzo 2021