Approvata liquidazione controllata per 159.000 euro di debiti
Il Tribunale di Udine ha approvato la liquidazione controllata per una nostra cliente di Udine che potrà lasciarsi alle spalle un debito di circa 159.000 euro.
La situazione di Anna
La storia di Anna è molto comune e potrebbe capitare a chiunque. Si tratta di una vicenda familiare, che inizia con un matrimonio e con la gioia della nascita di un figlio. Anna decide di aiutare il marito, che ha aperto una ditta individuale per la gestione di un piccolo negozio alimentare, e diviene quindi collaboratrice del marito. Insieme avviano positivamente l’attività.
Dopo qualche anno l’esercizio comincia a risentire della concorrenza dei supermercati della zona, che aumentano di numero. Per affrontare le sopraggiunte difficoltà ed assicurare i mezzi necessari al mantenimento della famiglia, Anna ricorre a due prestiti personali che però non riesce a rimborsare interamente.
A queste difficoltà si aggiunge anche l’importo mensile del mutuo che la famiglia ha contratto per l’acquisto dell’appartamento dove risiede.
I motivi del suo sovraindebitamento
Dopo un periodo difficile e con spese sempre maggiori, il marito decide di cessare l’attività, onde evitare di aggravare ulteriormente la situazione debitoria.
La coppia purtroppo entra in crisi; il marito decide di abbandonare la famiglia, trova un lavoro in un’altra città e per mantenere il figlio, versa un modesto importo mensile. Anna è da sola, senza reddito e non riesce più a pagare le rate del mutuo, né le rate dei prestiti che aveva richiesto.
Fortunatamente riesce a trovare un lavoro come dipendente, assicurando così a sé ed al figlio un’entrata sufficiente a fronteggiare i fabbisogni quotidiani, ma questo non le permette di pagare il mutuo.
La casa viene allora sottoposta ad esecuzione forzata. La perizia redatta dal tecnico nominato dal Tribunale quantifica in € 71.800 il valore di vendita dell’appartamento. Un importo decisamente inferiore rispetto ai debiti che ammontano complessivamente a circa 159.000 euro.
Come Ri.Analisi ha affrontato il sovraindebitamento di Anna
Anna cerca una soluzione al suo problema e si rivolge a noi di Ri.Analisi, che dopo un’esame del caso, abbiamo individuato la soluzione più adeguata per lei, ovvero il ricorso al Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, in particolare alla procedura di liquidazione controllata.
Senza perdere tempo, abbiamo avviato l’iter per depositare la pratica in Tribunale il prima possibile, in quanto il suo appartamento era già stato ipotecato, anche se non ancora venduto. Con l’approvazione della liquidazione controllata, è stato quindi confermato il valore dell’immobile indicato dalla perizia, evitando le conseguenze negative di un ribasso conseguente alla vendita all’asta, che certamente avrebbe portato ad una svalutazione complessiva dell’immobile.
La sentenza di liquidazione controllata
Il Tribunale di Udine ha rilevato cha Anna è assoggettabile alla procedura di liquidazione controllata sia per requisiti soggettivi in quanto persona fisica, sia perché è in stato di sovraindebitamento, da quanto risulta esposto nella documentazione prodotta.
Il suo debito è di poco superiore a 159.000 euro. Lei risulta proprietaria di metà dell’appartamento nel quale risiede con il figlio, già sottoposto ad espropriazione dalla banca, con un valore stimato di vendita di 71.800 euro.
Ora, grazie a questa sentenza di liquidazione controllata vengono bloccate eventuali azioni esecutive già avviate, in base a quanto stabilito dagli artt. 270 c. 5, 150 CCII, e quindi viene convalidato il valore dell’immobile stimato dalla perizia.
Anna inoltre possiede un’auto, che visto il modico valore è stata lasciata nella sua disponibilità, mentre Il suo reddito mensile di circa 1.500 euro sarà ridotto per i prossimi 3 anni solo della parte che supera il necessario per il suo sostentamento e quello del figlio, che vive ancora insieme a lei.
Alla conclusione dei 3 anni, Anna non dovrà pagare più nulla ai suoi creditori e il suo debito residuo sarà cancellato.
Si allega sentenza dd. 14/09/2023 del Tribunale di Udine.
Cosa sarebbe accaduto senza l’accesso alla liquidazione controllata
Se Anna non avesse agito prontamente per affrontare le difficoltà finanziarie, avrebbe peggiorato i suoi problemi. Avrebbe perso la casa, che per la vendita all’asta sarebbe stata sicuramente svalutata, avrebbe dovuto pagare gli oneri elevati della procedura esecutiva e avrebbe potuto ripagare solo in parte la banca che ha concesso il mutuo; mentre nulla sarebbe stato assegnato agli altri creditori, cioè le finanziarie da cui ha ricevuto dei prestiti personali.
Anna, senza più la casa, sarebbe rimasta con gran parte dei debiti ancora a suo carico, senza alcuna possibilità di ripagarli e sarebbe stata costantemente sollecitata dai creditori.
Grazie alla liquidazione controllata, invece, al termine dei tre anni in cui verserà una minima somma mensile, otterrà l’esdebitazione, cioè la cancellazione totale dei debiti residui.
Se vuoi maggiori informazioni, o anche tu ti trovi in una simile condizione, contattaci subito e potremo risolvere insieme le tue difficoltà
RI.Blog
13 Febbraio 2024