Liquidazione controllata familiare a Belluno: due coniugi liberi dai debiti

I coniugi sovraindebitati possono presentare insieme un'unica procedura di liquidazione controllata familiare. E’ il caso di due nostri clienti di Belluno, ora liberi dai debiti.

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I motivi che portano ad un grave indebitamento possono essere diversi e tra i tanti casi che abbiamo risolto c’è quello di una coppia di coniugi del bellunese, titolari di due ditte individuali che non erano più in grado di ripagare i molti debiti sorti dopo diverse difficoltà imprenditoriali.

Con la normativa sul sovraindebitamento aggiornata è stato possibile aprire un’unica procedura di liquidazione familiare per i debiti di oltre 170.000 euro di entrambi i coniugi, che saranno così sollevati dalla grave situazione sorta oltre otto anni fa.

La situazione dei nostri clienti Marco e Lucia

Due coniugi residenti nella Provincia di Belluno si sono ritrovati in poco tempo in una grave crisi da sovraindebitamento.

Il marito Marco ha lavorato come aiuto cuoco nel ristorante dove ha conosciuto la moglie Lucia, che lavorava come cameriera nel locale.

Fanno diverse esperienze nel settore della ristorazione, fino a quando decidono di sposarsi, di trasferirsi in una località balneare vicino a Jesolo e aprire una loro attività.

Prima Marco apre una ditta individuale e gestisce un bar insieme alla collaborazione della moglie.

Dopo qualche tempo Lucia apre una sua ditta, gestendo un nuovo locale e assumendo il marito come collaboratore.

Entrambe le attività d’impresa richiedono ai due coniugi non pochi sacrifici, anche perché sono la sola fonte di reddito della famiglia. Il loro lavoro è strettamente collegato al flusso turistico e quindi praticamente si azzera nei mesi autunnali e invernali in cui i villeggianti calano.

La mancanza di regolarità negli incassi determina notevoli difficoltà nel far quadrare i conti, non solo connessi all’attività, ma anche alle esigenze familiari.

I motivi del sovraindebitamento dei due coniugi

Le attività d’impresa dei due coniugi nostri clienti sono progressivamente peggiorate a causa degli incassi non regolari.

Marco e Lucia sono stati costretti a non pagare i fornitori, a sospendere il rimborso dei prestiti richiesti per far fronte alle prime difficoltà e a non versare più le imposte. Il debito diviene ben presto di oltre 170.000 euro.

Per non aggravare la loro condizione di difficoltà, prima decidono di chiudere la ditta del marito e successivamente anche quella della moglie.

Da allora sono trascorsi più di otto anni, durante i quali entrambi hanno lavorato alle dipendenze di terzi con contratti a termine. I loro guadagni erano sufficienti soltanto per provvedere alle esigenze della famiglia.

Nonostante il tempo trascorso dalla cessazione dell’attività d’impresa, i coniugi non hanno potuto intestarsi neppure l’automobile, poiché ricevevano periodicamente cartelle dell’Agenzia Entrate, oltre che intimazioni di pagamento da finanziarie e fornitori.

Più di una volta, inoltre, i coniugi hanno subito il pignoramento del quinto della loro retribuzione.

Queste azioni vengono bloccate dal ricorso alla legge sul sovraindebitamento: scopri come bloccare il pignoramento dello stipendio o della casa

Marco e Lucia non riuscivano a lasciarsi alle spalle la negativa esperienza imprenditoriale, nonostante fossero trascorsi molti anni dalla cessazione dell’attività.
Finalmente sentono parlare della riforma del sovraindebitamento e del Codice della Crisi d’Impresa. Cercano maggiori informazioni e si rivolgono a noi di Ri.Analisi.

Come Ri.Analisi ha affrontato il sovraindebitamento di Marco e Lucia

Marco e Lucia si sono presentati nei nostri uffici di Treviso per una prima consulenza gratuita e abbiamo capito che avrebbero potuto accedere alla procedura di composizione della crisi da sovraindebitamento.

Abbiamo approfondito meglio la loro situazione e raccolto le informazioni e i documenti per presentare la domanda di liquidazione controllata, unica possibilità per chi non possiede alcun bene ulteriore rispetto al proprio stipendio e ha debiti ingenti.

I due coniugi, avendo alcuni debiti comuni, hanno potuto presentare un’unica procedura. Grazie all’accesso alla procedura di liquidazione, è stata trovata la soluzione alle difficoltà di entrambi.

La sentenza di liquidazione controllata

Con una corretta applicazione della normativa sul sovraindebitamento (il CCII), il Tribunale di Belluno ha aperto la procedura familiare di liquidazione controllata, mettendo a disposizione dei creditori parte della retribuzione, unico bene nella disponibilità dei coniugi.

La somma che mensilmente verrà versata per concludere la procedura non corrisponderà all’intero stipendio, bensì solo una parte dello stesso, ovvero la quota rimanente dopo aver detratto l’importo necessario al sostentamento familiare, e quantificato dal giudice in 1.925 euro.

Con una piccola somma mensile, da versare per i prossimi 3 anni, Marco e Lucia riusciranno ad affrontare il monte debiti complessivo di oltre 170.000 euro che diversamente non sarebbero mai riusciti a estinguere.

Al termine dei 3 anni, la somma di debiti rimanente, che quindi non saranno riusciti a pagare, sarà cancellata.

Qui sotto puoi trovare la sentenza del 28/03/2023 del Tribunale di Belluno.

Soluzione ai debiti della famiglia: come affrontiamo il problema

Se anche la tua famiglia si trova in una simile situazione e per vari motivi ha accumulato un debito molto elevato, possiamo offrirti la nostra consulenza qualificata e risolvere il problema.

Ascolteremo la tua storia e i motivi che ti hanno portato ad indebitarti. A quel punto elaboreremo una proposta, che se accetterai ci permetterà di raccogliere la documentazione necessaria e presentare l’istanza più opportuna al Tribunale del territorio in cui risiedi.

Scopri come abbiamo già risolto la crisi debitoria di due coniugi di Rovigo, che abbiamo aiutato ad accedere alla Legge 3/2012, ora riformata dal nuovo CCII e che sono completamente liberi dai debiti dopo aver ottenuto l'esdebitazione

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DATA PUBBLICAZIONE:
11 Aprile 2023