Liquidazione controllata: libero professionista stralcia il 70% dei debiti con il Fisco
Giacomo, libero professionista di Trieste, ha potuto ridurre di oltre il 70% il suo debito di 420.000 euro con il Fisco, grazie alla liquidazione controllata, presentata con il supporto dei professionisti di Ri.Analisi.
L’attività come libero professionista e le prime difficoltà
L’attività di Giacomo è iniziata nel 2002, al termine degli studi e dopo una breve esperienza presso uno studio di comunicazione e design. La sua competenza come fotografo e copywriter lo porta ad aprire la propria partita iva e offrire consulenza come libero professionista nel settore della comunicazione, fotografia e video.
Dopo un primo avvio promettente dell'attività, le spese cominciano ad aumentare, soprattutto per i frequenti viaggi e per l’acquisto di strumenti necessari alla professione. Il reddito non cresce e i ritardi nei pagamenti dei clienti peggiorano ulteriormente la situazione, fino a quando Giacomo è costretto a trovare lavoro come dipendente.
I motivi del sovraindebitamento di Giacomo
Le difficoltà economiche di Giacomo, dovute soprattutto al ritardo e al mancato pagamento dei clienti, non permettono a Giacomo di rispettare le scadenze verso erario e INPS.
Giacomo si trova a dover affrontare una situazione debitoria molto rilevante di 420.000 euro di debiti verso l’Agenzia Entrate e l’INPS.
Tale condizione si è protratta per molti anni e si è aggravata per l'aumento degli importi dovuti a titolo di sanzioni ed interessi.
Per Giacomo non sembra esserci soluzione. E’ impossibile riuscire a pagare i debiti con il suo stipendio. Per questo cerca informazioni su come uscire dal sovraindebitamento e si rivolge a noi per un primo incontro in cui ci spiega la sua situazione.
Come abbiamo affrontato il caso di Giacomo
Giacomo era davvero disperato e angosciato dal non riuscire a risolvere la sua situazione pregressa ed era convinto di dover rimanere indebitato a vita.
I nostri consulenti invece gli hanno spiegato le possibilità offerte dalla legge sul sovraindebitamento e gli hanno chiarito quale può essere la soluzione nel suo caso: la liquidazione dei suoi beni.
Giacomo potrà liberarsi definitivamente dei debiti accumulati nel tempo e potrà ricominciare serenamente il proprio lavoro. Dovrà liquidare i beni che possiede attualmente, ma nessuno potrà pignorare i suoi immobili o il suo stipendio nel momento in cui sarà aperta la procedura e dopo 3 anni, i debiti che non ha la possibilità di ripagare verranno cancellati.
Abbiamo raccolto i documenti da lui forniti e abbiamo preparato il necessario per presentare la domanda di liquidazione dei beni, unica possibile soluzione per il suo caso, essendo i suoi beni molto limitati e il debito particolarmente elevato per le sue possibilità.
La sentenza di liquidazione controllata
Il giudice del Tribunale di Trieste, in cui è stata presentata la domanda, ha verificato la relazione presentata dall’OCC e ha constatato la condizione di sovraindebitamento dovuta al fatto che il patrimonio del cliente non consente la soddisfazione dei debiti di circa 418.000 euro.
I beni di Giacomo sono costituiti da un piccolo appartamento in cui risiede e da un credito per prestazioni di lavoro pregresse, il cui valore complessivo ammonta pressappoco a 110.000 euro.
Lui attualmente ha uno stipendio da lavoro dipendente di circa 2.200 euro mensili, da cui verrà salvaguardata la somma di 1.480 euro mensili per le spese di mantenimento suo e della famiglia. Questa somma sarà ampliata con ulteriori 500 euro mensili dopo che Giacomo, in seguito alla vendita del suo appartamento, avrà trovato un nuovo immobile in affitto in cui risiedere.
Attraverso la liquidazione controllata, Giacomo potrà versare ai creditori la somma ricavata dalla vendita dell’appartamento e gli altri crediti per circa 110.000 euro complessivi, a cui va aggiunta una quota mensile del suo reddito di circa 300 euro per i prossimi 3 anni.
Il nostro cliente alla fine pagherà i debiti nella misura di circa 120.000 euro, con un risparmio di ben 300.000 euro, stralciando la somma iniziale di oltre il 70%.
La procedura rimarrà aperta per tre anni, alla scadenza dei quali il Tribunale emetterà il decreto di chiusura. Questo provvedimento è molto importante, poiché con esso viene concessa l’esdebitazione, ovvero viene dichiarata l’inesigibilità dei crediti non soddisfatti. Si tratta di un’esdebitazione di diritto che costituisce la novità introdotta dal D.Lg nr. 14/2019.
Per approfondire i dettagli di questa procedura puoi leggere il nostro articolo dedicato proprio alla liquidazione controllata.
Qui sotto puoi trovare la sentenza del Tribunale di Trieste.
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28 Novembre 2022